La terra desolata

diretto da Claudio Gaj e Francesco Tornar
assistente alla regia Valentina Penzo
con Claudio Gaj, Francesco Tornar e Cristina Spinetti
coreografie Cristina Spinetti
proiezioni video Alberto Danelli e Francesco Martinazzo
percorso sonoro Leonardo Falascone

“La desolazione che viene rappresentata nell’opera ingloba tutte le fasi buie di una universale vicenda ciclica, appellandosi all’inverno dei miti della vegetazione e della fertilità come alla terra devastata del Re Pescatore della leggenda del Graal e allo sfacelo attuale della civiltà occidentale, nonché riferendosi letterariamente alla tenebra dell’Inferno dantesco come alla alienazione della città baudelairiana. Ma rinascita e rinnovamento possono profilarsi sempre che la terra non sia definitivamente guasta”.
La Terra Invernale, in cui sembra chiudersi definitivamente il ciclo della vita e il cui arresto deve essere esorcizzato ritualmente affinché ritorni primavera, è una metafora di tutte le epoche che, nella loro diversità, hanno uno schema ricorrente di morte e rinascita, decadenza e rinnovamento.
Una vera fortuna che oggi la terra sia effettivamente guasta e medievalmente invernale, ma paradossalmente fertile per la rinascita della Terra Desolata di T.S. Eliot.
Un contesto e dei temi che si riflettono in una forma tanto libera quanto frammentaria e carente di esplicite transizioni logiche. L’unità è nel personaggio che si frantuma, nelle proiezioni video in scena – che come apparizioni creano suggestioni e destabilizzano – e nell’ambiente sonoro poco rassicurante. Il caos del mondo contemporaneo, esplicitato in una forma testuale da T.S Eliot, si riflette in scena.
“Per me fu solo il sollievo da una personale e del tutto insignificante lagnanza contro la vita; è proprio un pezzo di lamentela ritmica”. (T.S. Eliot)

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produzione Granchio
Info e prenotazioni: prenotazioni@spaziodila.it o whatsapp 3392333367

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